lunedì 30 novembre 2009

CERTIFICATES: cosa sono e come scegliere

In questo post parliamo dei certificati d'investimento, un'altra forma di titoli, alternativa a forme più tradizionali come obbligazioni e fondi.

Partiamo con qualche informazione sui certificati e su come sceglierli.

I certificati sono titoli soggetti alla performance di un "sottostante", che può essere un portafoglio di azioni o un indice azionario o di materie prime. Nel caso degli investiments certificate, se l'indice o il titolo salgono, il certificato sale anch'esso. Guadagni e perdite sono amplificati nel caso dei leverage certificates, per il loro effetto "leva" sul titolo.

Nel caso degli equity protection, dei bonus certificates e certificati indice, il sottostante è l'indice o l'azione relativa, nel caso invece degli strategies certificates, il sottostante è portafoglio di azioni scelto.

Questi prodotti, tassati al 12.50 e con durata di 2-3 anni, possono essere acquistati sul segmento di borsa Sedex con somme anche di 50-100 euro, rivelandosi pienamente accessibili, anche per l'assenza in genere di commissioni.

Tra i parametri di cui bisogna tenere conto nella scelta di un certificato ci sono:
  • il rating dell'emittente, dato che questi prodotti sono legati al rischio emittente, ovvero che la somma non sia restituita nel caso di fallimento della banca;
  • lo strike, ovvero il prezzo dell'indice sottostante: se troppo basso alla partenza alle quotazioni dell'indice sottostante, il rischio di perdite del capitale può crescere nel caso di cattivo andamento.

Per avere altre info puoi andare sul sito dedicato a certificati e derivati.

Nel prossimo post vedremo qualche esempio di certificato interessante al momento.

venerdì 27 novembre 2009

I FONDI COMUNI CINESI AD ALTO RENDIMENTO



Abbiamo visto come le economie emergenti possano fornire ampi margini di rendimento come nel caso delle obbligazioni high yeld a fronte tuttavia di un rischio che va calcolato secondo la propensione individuale.

Tra le economie emergenti su cui gli analisti concordano di puntare c'è la Cina, paese in cui si stanno verificando dei cambiamenti socio economici che sembrano dare buoni motivi per investire nel paese asiatico.

Una prima possibile forma di investimento possono essere oltre ai fondi azionari (EFT) specializzati sul mercato cinese, i fondi comuni cinesi quotati in euro.

Morning Star, il prestigioso istituto di rating, cita:

  1. SCHROEDER ISF CHINA OPPORTUNITIES C: rating 4 stelle, stima un rendimento al 12,16% nei prossimi 3 anni; punta sull'incremento di 3 titoli legati alla finanza, banca e asssicurazioni e del settore delle telecomunicazioni; altri settori toccati sono beni industriali, energia e beni di consumo. Più del 97% è investito su peasi dell'Asia emergente e sviluppata.
  2. FRUCTILUX MULTI SELECT CHINA EQUITY: rating 3 stelle, stima un rendimento del 5,46% nei prossimi 3 anni; nella descrizione, il fondo "corrisponde ad un portafoglio di investimenti in azioni o titoli assimilabili alle azioni – in particolare buoni di sottoscrizione e warrant su azioni – emessi da società asiatiche costituite principalmente nei seguenti paesi: Cina, Hong-Kong e Taiwan", puntando come il precedente su finanza, energia, beni industriali e di consumo, telecomunicazioni.
  3. PARVEST CHINA C: simile allo Schroeder, il fondo ha un rating leggermente inferiore (3 stelle), punta prevalentemente su Asia emergente e non (con un pizzico di America latina, altro mercato del futuro secondo gli analisti) privilegiando servizi finanziari e telecomunicazioni.
  4. GESTIELLE CHINA A: un rating a tre stelle e un rendimento stimato a tre anni vicino a Parvest -poco superiore al 9%- investe in titoli azionarin denominati in dollari di honk hong. Anche qui finanza e telecomunicazioni la fanno da padrone.
  5. SGAM FUND EQS CHINA F: uno dei fondi Sgam dedicati all'Asia, presenta un rating di 2 stelle per un rendimento a tre anni sotto il 3%. Al contrario di Schroeders, presenta un'incremento di Cnooc Ltd, settore energetico.
  6. EURIZON EASY FUND EQUITY CHINA R: 2 stelle, finanza energia e teelcomunicazioni in testa per un incremento stimato a tre anni poco superiore all'8%.
  7. HSBC GIF CHINESE EQUITY A ACC 3 stelle perun rendimento del 15% a tre anni.

Dalla valutazione di questi 7 fondi notiamo una comunanza di settori e di holdings:
* in testa il settore finanziario con China Construction Bank Corporation, Bank of China Ltd, Industrial And Commercial Bank,
* assicurativo con China Life Insurance, e
* le telecomunicazioni di China Mobile.
* Il settore energetico rappresentato da Cnooc Ltd completa la lista, confermando l'analisi dei settori più remunerativi in Cina.



giovedì 26 novembre 2009

I MIGLIORI FONDI AZIONARI PER INVESTIRE IN CINA

Abbiamo visto le opportunità per investire in Cina.

Adesso vediamo quali sono i fondi adatti per farlo.

A piazza affari sono quotati 4 fondi come azioni (EFT):

1. Lyxor Eft China

2. Db X-Trackers Ftse/Xinhua China 25 Etf

3. Ishares Ftse/Xinhua China 25

4. Easyetf Ftse Xinhua China 25

Tutti hanno un rendimento alto, dal 28% a oltre il 42%.

Questo per quanto riguarda gli EFT. Nel prossimo post vedremo i migliori fondi comuni quotati in euro per investire in Cina.

mercoledì 25 novembre 2009

PERCHE' E DOVE INVESTIRE IN CINA

Abbiamo già parlato dei paesi emergenti come mercati dove puntare per poter avere un rendimento maggiore, con un sapiente calcolo del rapporto tra rischio e rendimento.

In questo post approfondiamo una possibilità di investimento nel paese emergente forse più promettente: la Cina.

Investire in Cina per gli analisti e le società finanziarie è conveniente alla luce dei seguenti fattori:

1. la Cina registrerà un + 8% del PIL sul medio periodo;
2. le importazioni in Cina stanno crescendo, segno di una rinnovata domanda interna;
3. c'è un progetto su scala nazionale per estendere l'assistenza sanitaria;
4. il governo cinese ha investito 300 miliardi di dollari nelle tre banche quotate, Industrail & commercial bank of chinam china construction bank, bank of china.
5. la Cina sta crescendo di popolazione esponenzialmente e ciò porterà a un aumento della domanda nei settori alimentare, energeticol, immobiliare e dei beni primari.

Per questi motivi i settori ideali sono quelli non esposti alla crisi, come telecomunicazioni e banche e quelli che risentono della domanda interna, come energia, assicurazioni, beni di consumo.

Le compagnie consigliate sono China Resourced Power Holding e China Petroleum (energia), ma anche nel settore assicurativo China Life Insurance.

Come investire in Cina allora? Con dei fondi azionari (EFT) che presentino questi titoli, o fondi comuni.
Gli EFT e i fondi comuni si possono richiedere a emittenti come società finanziarie e banche.

Nel prossimo post vedremo chi sono queste società e che fondi propongono.

martedì 24 novembre 2009

Alto rendimento e spazzatura: le due facce delle obbligazioni High Yield

A volte si sente parlare di junk bonds, letteralmente bond spazzatura, cioè con rating molto basso (inferiore a Ba1 o BB+) e quindi ad alto rischio di insolvenza.

Ma ad essere alto è anche il rendimento di questi titoli, a fronte del rischio.

Solitamente sono obbligazioni di stati emergenti, cioè con buone prospettive di crescita economica.

Si caratterizzano dal rendimento (molto) più alto rispetto ai titoli tradizionali ma soggetti a rischio emittente (che non restituiscano i soldi, ti ricorda qualcosa l'Argentina?) e rischio valuta (in quanto emessi in valuta del paese).

Quindi? come regolarsi?

Dipende dalla propensione al rischio. E dai paesi e settori realmente emergenti, magari perchè slegati dall'economia del petrolio occidentale.

Tra i paesi che gli osservatori vedono come emergenti ci sono Cina, Brasile, Taiwan, Russia, India, Indonesia, ma anche Turchia, egitto, Sud Africa e Corea.

E i settori? Energie rinnovabili, beni di consumo e telecomunicazioni la fanno da padrone.

Per approfondimenti dai una letta qui.

mercoledì 11 novembre 2009

FINANZA 2.0: La lista dei social network dedicati a economia e finanza

La diffusione delle informazioni che caratterizza il web 2.0 non poteva risparmiare la borsa.
E' così che fioriscono microblog, social network e relative applicazioni dedicate proprio ad argomenti finanziari. Vediamoli!

Il primo è StockTwits, che trovate in forma di sito e come piattaforma di Twitter che consente di scambiarsi informazioni su ivestimenti, opportunità di business, notizie e dati di borsa: il tutto in 140 caratteri per ai maggiori di 18 anni :-)

Vera istituzione nel settore è Traderplanet.com, un titolo che non lascia dubbi per un social network della finanza, gestito da professionisti di borsa, dal motto di "cosa può fare traderplanet per te? farti guadagnare di più!".

Ayondo.com funziona con un sistema di feedback (performance) che garantiscono l'affidabilità di chi dà consigli di borsa e finanza interagendo sul sito, con un sistema analogo al rating (quale nome poteva essere più appropriato!) di Labyring, un vero e proprio social network finanziario alla Facebook, tutto in italiano, in cui è possibile loggarsi con nome e cognome, inserire la professione e stabilire contatti. La garanzia è determinata da un meccanismo di feedback, il rating, stabilito dalle informazioni sul profilo e dalle attività interne.

Un gruppo di investitori ha dato vita a Ttribe, la tribù del trading online, dove poter scambiare informazioni e contatti sul trading grazie a chat, eventi, forum, video e la possibilità di condividerli con social network come Facebook e Twitter.

E tu ne conosci altri?

venerdì 6 novembre 2009

COME SCEGLIERE UN'OBBLIGAZIONE?

Si definisce obbligazione un prodotto finanziario emesso da uno Stato, una Banca o una società privata.
Chi compra l'obbligazione diventa creditore dell'ente che l'ha emessa, che si impegna a sua volta a versare un interesse e a restituire il capitale originario investito alla scadenza.

Ecco alcuni criteri per valutare un'obbligazione:

  • RENDIMENTO: può essere l'interesse a noi dovuto ma anche l'eventuale differenza tra il prezzo di acquisto e di vendita o di rimborso dell'obbligazione
  • INTERESSE: può essere FISSO, VARIABILE, o MISTO
- se fisso, rimane invariato per tutta la durata. Esempi: BOT, CTZ, BTP, PCT
- se variabile, è collegato a Euribor, o a indici di borsa, o all'inflazione (a seconda dei casi). Esempio: CCT.

  • PREZZO: se è maggiore di 100, significa che si paga l'obbligazione più del suo valore e viceversa;
Riguardo alle ultime due voci, una regola vuole (nel caso di obbligazioni a tasso fisso a lungo termine come i BTP) che:

se i tassi sul mercato salgono, il prezzo del titolo scende


  • RISCHI:
-DURATION: a regolare il rischio di perdere valore nel vendere un'obbligazione c'è il parametro duration: duration alta=rischio alto
-INFLAZIONE: se aumenta l'inflazione, gli interessi ottenuti potrebbero non essere sufficienti a coprire la svalutazione
-EMITTENTE: è un rischio legato all'impossibilità dell'emittente di pagare (Parmalat e Argentina vi dicono qualcosa?) o un semplice peggioramento della sua situazione, che comporta la diminuzione del prezzo dell'obbligazione
-VARIABILE: se l'obbligazione ha interessi variabili, il rendimento dipenderà dalla variazione di questi parametri

  • RATING: è un valore in lettere che valuta il rischio di solvibilità dell'emittente, ovvero quanto è alto il rischio che alla scadenza dell'obbligazione i soldi investiti non vengano restituiti. Il rating non è un valore assoluto (Lehman B. aveva un rating alto...) e tra rating e rendimento in genere c'è un rapporto inverso, ovvero più è basso è il rating più è alto il rendimento. Tra le società che effettuano valutazioni di rating: Moody's, Standard Poor's, Fitch.
  • OUTLOOK: è un termine che indica la previsione sull'andamento futuro di un rating.

I PRODOTTI FINANZIARI PIU' E MENO RISCHIOSI

Si sente spesso parlare di rischio legato a un investimento, ma in realtà parlando di investimenti l'attenzione dovrebbe essere concentrata sul rapporto tra rischio e rendimento.

Per rendimento si intende il ritorno di un investimento. A seconda del tipo di prodotto finanziario il rendimento può essere:

  • una percentuale di interesse, nel caso di un obbligazione o di un titolo;
  • un dividendo e/o capital gain (differenza tra il prezzo di vendita e di acquisto) nel caso di un'azione.
Ecco una classificazione dei vari prodotti finanziari divisi in gradi di rischio:



RISCHIO BASSO:

  • conti di deposito
  • libretti di risparmio postale
  • buoni fruttiferi postali
  • pronti conto termine
  • titoli di stato a breve termine (BOT-CTZ) o medio termine (CCT)
RISCHIO MEDIO:

  • titoli di stato a lungo termine (BTP)
  • fondi obbligazionari
  • obbligazioni bancarie con rating elevato, almeno A3 (Moody's) o A- (S&P)
RISCHIO MEDIO-ALTO:

  • obbligazioni bancarie con rating inferiore ad A3 o A-
  • obbligazioni convertibili in azioni
  • obbligazioni non quotate
  • fondi bilanciati di obbligazioni + azioni
  • certificates
RISCHIO ELEVATO:

  • derivati (warrant, opzioni, futures)
  • azioni e fondi azionari
  • eft
  • polizze unit e index linked
  • junk bonds
  • fondi di gestioni patrimoniali
La classificazione è ovviamente generale e non tiene conto delle specificità di ogni prodotto, da valutare di volta, ma può essere utile, in fase iniziale, nella scelta dell'investimento più appropriato a seconda del grado di rischio che si è disposti ad accettare.

QUALI SONO I CONTI DEPOSITO PIU' CONVENIENTI?

Nelle ultime settimane assistiamo tutti attoniti alla discesa continua dei tassi d'interesse dei conti deposito, che con nonchalance burocratica annunciano modifiche unilaterali delle condizioni di contratto, proteggendosi dietro la cortina dei tassi BCE e della crisi economica.

Andiamo quindi a fare il punto aggiornato della situazione dei conti deposito più convenienti. Ricordiamo che il conto deposito è un conto con relativo IBAN dove poter parcheggiare la propria liquidità a interessi più vantaggiosi di un conto corrente tradizionale, soprattutto nel periodo promozionale iniziale.

Si tratta di conti nella stragrande maggioranza senza spese, cui viene applicata una tassazione del 27%, non trattandosi di prodotti obbligazionari o pronti conto termine (tassati a loro volta al 12,5%).

I conti deposito inoltre consentono prelievi e versamenti gratuiti, rappresentando uno strumento flessibile e sicuro per i propri risparmi.

La situazione al momento è questa:

CONTO CONTO di Banca Carige:

TASSO PROMOZIONALE: 2, 50% lordo per 6 mesi (1,83 netto) fino a 50.000 euro;

TASSO BASE: 1,20% lordo (dal 1/12/2009) dopo i primi 6 mesi e oltre i 50.000 euro.

Attivazione online, nessuna spesa, imposta di bollo gratuita.

CONTO ARANCIO di ING direct:

TASSO PROMOZIONALE: 2,50% lordo per 6 mesi (1,83 netto); 3% lordo "se porti un amico".

TASSO BASE: 1,50% lordo (1,095% netto) dopo i primi 6 mesi.

Attivazione online, nessuna spesa, imposta di bollo gratuita.

Per avere un tasso di interesse più alto è possibile vincolare cifre a partire da 5.000 euro per 3-6-9 mesi.

RENDIMAX
Banca Ifis

TASSO: 2,5% lordo.

Non si fa differenza tra tasso promozionale e base.

Attivazione online, nessuna spesa, imposta di bollo gratuita.

E' possibile vincolare cifre a partire da 5.000 euro con tassi di interesse maggiori rispetto a Conto Arancio, per periodi di 1-2-3-6-9-12 mesi con Rendimax Vincolato.

Tra i conti deposito con maggior tasso di interesse potremmo aggiungere

CONTO IBL di Ibl Banca

TASSO: 3,50 lordo fino al 31/12/2009 e fino a 150.000 euro.

Ma il conto, apparentemente il più redditizio, ha due incognite:

1. il conto non è apribile online. Per aprirlo e fare eventuali versamenti/prelievi è quindi necessario recarsi nello sportello più vicino, considerando anche i costi legati alla diffusione non capillare della Banca: controlla la filiale più vicina a te.
2. il tasso è fino al 31/12: chiamando il call center per sapere il tasso successivo, la risposta è vaga. Non è quindi possibile sapere quale sarà, la scandenza della promozione è vicina e c'è da considerare l'eventuale scomodità della gestione del conto.

Ci sono altri conti deposito che però hanno un tasso ben inferiore.

La scelta può quindi inizialmente ricadere su questi, prima che subiscano un ulteriore taglio dei tassi.

giovedì 5 novembre 2009

OBBLIGAZIONI BARCLAYS & ABN AMRO A CONFRONTO

Assistiamo ormai da tempo a un rendimento misero dei titoli di stato e BTP, che spinge a puntare su obbligazioni che a parità di durata, offrono un rendimento percentuale anche di un punto superiore.

Confrontiamo due obbligazioni, il Barclays 2009/2015 Tasso fisso Bancoposta e Abn AP19 Royal 5,5%:



Banca emittente

Barclays Bank Plc

Abn Amro Bank

Rating emittente (nell’ordine: Standars & Poor, Fitch, Moody’s)

Barclays AA- AA- Aa3

Abn Amro AA- AA-

Termine sottoscrizione

Barclays 23/12/2009

Abn Amro Nd

Scadenza

Barclays 29/12/2015

Abn Amro 20/04/2019

PREZZO

Barclays 100

Abn Amro 103,05

RENDIMENTO (CEDOLA) EFFETTIVO LORDO A SCADENZA:

Barclays 4,4%

Abn Amro 5,15%

RENDIMENTO EFFETTIVO NETTO A SCADENZA:

Barclays 3,85%

Abn Amro 4,46%

IMPORTO (TAGLIO) MINIMO

Barclays 1000 euro

Abn Amro 1000 euro

Le obbligazioni Barclays verranno collocate attraverso la rete di sportelli di Poste Italiane.
Il costo del collocamento, commissione di Poste Italiane, è intorno a una percentuale del 2,98%: infatti i titoli verranno quotati sul Mercato Telematico delle obbligazioni e dei titoli di stato di borsa (MOT) a un valore inferiore a 100, intorno a 97,2.
La differenza tra il prezzo nominale di 100 e la quotazione 97,2 dà 2,98, commissione di collocamento di Poste Italiane.

La possibilità di evitare queste commissioni, pagando solo i costi di intermediazioni, è acquistare le obbligazioni sul MOT, possibile per Barclays non appena verranno quotate e già possibile con le obbligazioni ABN AMRO.

mercoledì 4 novembre 2009

CONTO BARCLAYS AL 6%: UN'OPPORTUNITA' D'ORO O CHE LUCCICA?

Tra i conti correnti con più alto tasso di interesse spicca il conto Barclays Opportunità, che con il suo 6% lordo sembra essere la soluzione migliore per chi cerca da un conto corrente anche una forma di guadagno.

Ma è davvero tutto oro quel che luccica?


Andiamo ad analizzare le condizioni di Trasparenza:

  • c’è un tasso lordo promozionale al 6% lordo, corrispondente a 4,38 netto: in quanto promozionale, ha una scadenza di promozione di 12 mesi a partire dall’attivazione: il tasso lordo successivo all’attivazione è da calcolare tramite la formula: Euribor** 1 m/365 - 0,5%
  • Ne consegue che la convenienza del 6% lordo è limitata al prima anno, ma non è finita qui. Andando ad analizzare nelle condizioni di Trasparenza il capitolo riguardante le spese, troviamo:

- un canone annuo di 11 euro mensili, corrispondente a 132 euro annuali;

- la presenza dell’imposta di bollo di euro 34,20 annuali a carico del cliente;

Ne consegue che, solo prendendo in considerazione queste due fonti di spesa, canone annuo e imposta di bollo comportano all’anno 166,20 euro di spesa.

Alla luce di questi dati, andiamo ad analizzare quindi la convenienza effettiva di Barclays Opportunità.

Il limite di giacenza sul conto è di euro 10.000, quindi ipotizziamo di maturare, per un anno, interessi al 6% lordo sulla cifra di 10.000 euro per 12 mesi:

10.000:

interessi lordi annuali euro 600

interessi netti annuali euro 438

Agli interessi netti togliamo quindi la somma totale di canone annuo e imposta di bollo di euro 166,20: ne viene un totale di euro 271,80.

È il momento quindi di fare due considerazioni:

  1. Nella valutazione della convenienza di un conto corrente, basata in prima istanza sul tasso di interesse, è necessario valutare le spese connesse al conto e sottrarle al guadagno netto, per valutare se in fin dei conti, il tasso sia ridimensionato:

nel caso Barclays, il guadagno annuo su una giacenza di euro 10000 al netto dell’interesse tolte le spese è di euro 271,80, corrispondenti quindi a un tasso netto del 2,71, e a un lordo di 3.4417, dimezzato rispetto al 6% lordo iniziale;

2. la seconda considerazione, che approfondirò nel passare all’argomento dei conti deposito, riguarda il rapporto tra il guadagno connesso al conto corrente e le spese che esso comporta.

Mi spiego: il conto corrente è necessario, fornisce dei servizi a cui sono associate delle spese, perlopiù legate a un canone annuo e all’imposta di bollo.

Sempre di più, i conti sono a canone zero, e ci sono casi in cui al canone zero è associata –pur a determinate condizioni- l’esenzione dell’imposta di bollo, che resta a carico della banca.

Quindi, un conto a spese zero si può avere.

Ma spese zero significa anche interessi zero:

a questo punto sorge spontanea la domanda se sia meglio un conto con delle spese ma che maturi degli interessi, o senza spese né interessi.

La scelta può essere fatta sulla base di due considerazioni:

1. la funzione primaria del conto corrente è di dare dei servizi, non erogare interesse, funzione che può essere svolta da forme di risparmio e investimento come ad esempio i conti deposito, che a costo zero forniscono interessi ben maggiori di un normale conto corrente;

2. inoltre, se si considera che i soldi spesi per un conto corrente vanno tolti dall’interesse già basso e potrebbero essere risparmiati ed investiti, consideriamo che sia meglio, nella scelta del conto, preferire zero spese e zero guadagni.


E tu cosa ne pensi? :-)

martedì 3 novembre 2009

COME SCEGLIERE IL CONTO CORRENTE: alcuni criteri

Il conto corrente è una di quelle necessità che molto spesso si trasformano in passività, in spese superflue che non solo possono ma devono essere evitate, per poter avere un risparmio che ci consente di investire quei soldi per ricavarne altri, in un circolo virtuoso del guadagno.

Molto spesso sottovalutiamo le passività, in questo caso le spese legate al conto corrente, per una serie di motivi:

  • piccole quote, qualche euro di canone, moltiplicati per un anno fanno decine di euro!
  • perché spendere quando si può avere lo stesso servizio gratis?
  • l’imposta di bollo non solo è evitabile e non è da sottovalutare perchè divisa in 2,85 al mese;
Spesso è la disinformazione o il sottovalutare come sia proprio dalle piccole somme che si deve partire per costruire il proprio futuro, per vivere nel benessere economico e poter godere delle proprie passioni!

Quindi non solo si può risparmiare le spese legate al conto corrente, ma anche ci si può guadagnare, investendo la somma risparmiata.

Il punto di partenza nel confronto dei conti correnti è sempre il guadagno e quindi il tasso di interesse applicato.

Internet e i manifesti pubblicitari abbondano di super mega offerte, slogan che però vanno analizzati bene per capire se ci sia una reale convenienza o se si tratti solo di specchietti per le allodole.

È fondamentale quindi, dopo la lettura della pagina promozionale sul sito della banca che propone il conto, cercare il picccolo link in fondo alla pagina, cui ci collega tramite “TRASPARENZA”. Lì troverete tutti i fogli informativi che indicano dettagliatamente, al di là degli slogan, le vere condizioni legate all’apertura del conto.

Ecco quindi riportati i dati principali da considerare nel caso di apertura di un conto:

TASSO LORDO promozionale

Notare, come indicato nella pagina promozionale del sito e nelle condizioni di trasparenza, come spesso ci sia un tasso promozionale, che vale per il primo periodo di apertura del conto, cui succede il vero tasso applicato successivamente.

TASSO LORDO successivo

È il tasso lordo applicato dalla fine del periodo di promozione in poi.

TASSO NETTO

È il tasso al netto delle tasse applicate sul conto corrente, pari al 27%.
Quindi, dato ad esempio un tasso lordo del 4%, il tasso netto sarà del 2,92, ovvero 4%-1,08 (27% di 4%).

PERIODO SCADENZA promozione e di attivazione

In quanto tasso promozionale, esso ha un scadenza di promozione e spesso anche di attivazione per poter usufruire della promozione

SPESE

Le spese principali possono essere di due tipi:

1. il canone annuo, ovvero il costo annuo del conto applicato dalla banca. È opportuno considerarlo non mensile, che lo fa certo diventare una piccola cifra apparentemente trascurabile, ma nella somma annua

2. l’imposta di bollo di 34,20 annua, che è la tassa statale applicata al conto corrente. Solitamente viene addebitata in rate trimestrali di euro 8,55, talvolta divisa per mese, con 2,85 euro.

CAPITALIZZAZIONE DEGLI INTERESSI

È il periodo ogni quanto in cui vengono accreditati gli interessi.
Più è breve, più il tasso può salire leggeremente:
ad esempio, se la capitalizzazione è trimestrale, ne consegue che un tasso lordo di 2,48, come quello applicato dal conto deposito rendimax di Banca Ifis, sale al 2,50 lordo (aggiornamento del 03/11/2009).

Da questo schema si capisce come la convenienza di un conto corrente si deve valutare nell’insieme delle sue caratteristiche: un tasso più alto non comporta necessariamente che il conto sia più conveniente o faccia guadagnare più di altri.
È il caso del conto corrente Barclays Opportunità, con il suo 6% lordo di interesse.

Ma questo conto lo vedremo nel dettaglio nel prossimo post.

lunedì 2 novembre 2009

CHE COS'E' IL CASH FLOW (E A COSA CI SERVE NELL'ECONOMIA QUOTIDIANA)

Il cash flow, letteralmente flusso di cassa, è una schema pratico che ti aiuta a visualizzare le tue entrate e le tue uscite, comprendendo il “flusso” delle tue finanze.

La ricchezza infatti non si fa solo aumentando le entrate, ma prima di tutto rattoppando le falle da cui fugge letteralmente denaro che potrebbe essere risparmiato e quindi fatto fruttare, ovvero investito, in altro modo.

Pensaci: se tu guadagni 1000, ma poi le tue spese ammontano a 500, riducendole o eliminandole potresti già guadagnare 1500.

Le entrate non sono composte solo dallo stipendio/pensione accreditato dal tuo lavoro, ma anche da altre attività che ti possono far fruttare denaro senza dover per questo fare un secondo lavoro.

Si tratta solo di sfruttare quel che già si ha nel modo migliore, e un modo per fare questo è investire il proprio risparmio, ad esempio tramite un conto deposito.

La premessa logica al far fruttare il proprio denaro è non solo averlo ma soprattutto non disperderlo in spese che potrebbero essere evitate.

Le uscite possono non si esauriscono nelle spese di tutti i giorni: ci sono delle uscite più subdole e insidiose, di cui non ci si rende conto, si sottovalutano perché divise mese per mese in piccole parti, ma una piccola spese che può essere evitata, moltiplicata per mesi e mesi può diventare una spesa rilevante, oltre che superflua, che può allontanarvi dai vostri sogni.

Le uscite di cui voglio parlare non sono quelle legate alle necessità quotidiane, come il supermercato, il mutuo, il dentista, per cui un po’ di confronto tra le diverse proposte può far risparmiare molto, ma le uscite che chiameremo “passività”.

Se avete tra le le entrate uno stipendio, o una pensione, salvo che non vi facciate pagare con assegni o altre forme, utilizzate un conto corrente.

Nel prossimo articolo voglio parlare proprio del conto corrente. Alla prossima :-)

CHI SONO

Ciao,

non ci conosciamo personalmente, ma se sei arrivato qui e stai leggendo in fondo non siamo poi così estranei.

Chi è l'investitore della porta accanto? Sono io, sei tu, sono tutti quelli che pur non essendo banchieri, promotori, finanzieri o faccendieri vari vogliono capirci di più sull'argomento investimenti, risparmio, denaro.

Perchè questo blog fose non farà diventare ricco nè me nè te, ma se uniamo le conoscenze perlomeno non ci farà perdere quello che abbiamo accumulato con fatica :-)

Non sono un tecnico, lo puoi notare dallo stile degli articoli. Ma è proprio questo che forse ci unisce, è questa la sfida: sentir parlare di investimenti, di soldi, non dallo sportello, ma dalla porta accanto alla tua.

Ciao

l'investitore della porta accanto